RIUNIONE ARRIA-FORMULA SU GAZA

Per la prima volta dal 1997 e solo per la seconda volta in assoluto, il Consiglio di Sicurezza ha tenuto una riunione della Formula Arria incentrata specificamente sulla questione della Palestina. Co-sponsorizzata dalle missioni permanenti della Malesia e del Regno Hashemita di Giordania, con l'assistenza del Gruppo di lavoro delle ONG per Israele-Palestina, la riunione: "Riflessioni un anno dopo e tracciare un nuovo corso per Gaza" ha visto la partecipazione di relatori della società civile e del mondo accademico e ha visto la partecipazione dei membri del Consiglio e della comunità delle Nazioni Unite.

Gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza erano ampiamente rappresentati al massimo livello e hanno risposto in modo costruttivo alle testimonianze dei quattro oratori. Molti Stati membri hanno accolto con favore la convocazione dell'evento Arria-Formula e hanno espresso il loro sostegno a nuove iniziative del Consiglio di sicurezza che potrebbero sorgere. È emerso un accordo generale sul fatto che l'attuale situazione a Gaza è insostenibile e deve essere alleviata, con interventi che si sono concentrati sulla necessità di revocare il blocco, di far sì che i donatori rispettino le promesse di aiuto e che gli attori garantiscano l'adozione di misure per prevenire future ostilità.

Passionists International è un membro attivo del Gruppo di lavoro delle ONG su Israele e Palestina dal 2002. Il gruppo di lavoro è una coalizione di organizzazioni che si sono riunite per condividere informazioni e sostenere una pace giusta in Israele e Palestina.

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Un opuscolo sull'incontro Gaza Arria-Formula

Il Gruppo di lavoro delle ONG su Israele-Palestina, di cui QUNO New York è membro, ha pubblicato un opuscolo sulla riunione della formula Arria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su Gaza, svoltasi a luglio. L'opuscolo contiene le presentazioni dei quattro esperti intervenuti all'incontro, ospitato dalle missioni permanenti di Malesia e Giordania presso le Nazioni Unite. I relatori erano Vance Culbert del Consiglio norvegese per i rifugiati, Ardi Imseis dell'Università di Cambridge, Tania Hary di Gisha e Sara Roy del Centro per gli studi sul Medio Oriente dell'Università di Harvard.

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